Torino, 13 giugno 2016 - nuoto 53.7, bici 1607, corsa 563 km
La sveglia suona alla solita ora. Le 6 del mattino. Apro gli occhi e impreco, convinto di dovere andare al lavoro. Presto però realizzo: è domenica e oggi si va in bici. Tutto cambia.
Soliti riti. Colazione, toilette, vestizione.
Alle 7.10 arrivo con il mio carrozzone, una Multipla ai suoi ultimi km di vita bollata e scricchiolante, in zona Crocetta, sotto casa di Alessio. Bollata e scricchiolante ma perfetta per i ciclisti. In un istante abbiamo caricato tutto e siamo sulla strada per Lanzo.
Oggi gran giro: Colle della Dieta e Malciaussia.
Le previsioni del tempo sono buone ma non c'è da fidarsi troppo, in questi giorni di acquazzoni e temporali tropicali. Per ora c'è il sole.
Parcheggiamo a Lanzo e partiamo, in direzione Ceres.
Mi rendo subito conto che Alessio ne ha più di me. Affronta i primi falsi piani a salire a una buona velocità che riesco a tenere solo a fatica. Non voglio forzare perchè oggi il dislivello sarà notevole. Devo risparmiarmi.
L'aria sa di montagna e all'ombra fa freddo. Dopo qualche chilometro tuttavia, come sempre e come l'esperienza mi ha insegnato, con il cuore che aumenta comincio a sudare e a non patire più la temperatura.
Si sale, senza pendenze esagerate.
Svoltiamo a Mezzenile, a sinistra, verso il paese.
Si comincia subito a salire in modo più deciso.
La strada è stretta e coperta nel bosco.
Saliamo insieme, con un buon passo.
Dopo un'area attrezzata per i pic nic, la pendenza aumenta e Alessio mi lascia dietro di qualche centinaio di metri.
Affrontiamo alcuni tratti al 16%. Avrei bisogno di un rapporto più morbido o di una gamba migliore. Devo salire sui pedali perchè da seduto non ho abbastanza forza.
Come sempre la parte più dura arriva alla fine.
Ho già provato questa strada 4 o 5 anni fa. La ricordavo meno dura ma si sa, le salite già fatte, nei ricordi sono sempre meno pendenti e i chilometri sempre meno chilometri...
Finalmente siamo in vetta.
Ci mettiamo il k-way e giù.
La discesa non è facilissima perchè la strada è stretta e ripida. Scendiamo tranquilli. Dopo un tratto nel bosco la valle si apre sui prati. Bellissimo.

Da Usseglio si fa sul serio.
Le pendenze si fanno importanti. In alcuni tornanti faccio fatica a girare i pedali e ogni pedalata è un atto di volontà. Mi sfiora l'idea sacrilega di scendere dalla bici e spingere. Mi sfiora appena.
Eppure si sale, lentamente, ma si sale. Tornante dopo tornante.
In qualche tratto si riesce a rifiatare.
Finalmente Vedo la diga.
Ci fermiamo in riva al lago. Un caffè al rifugio e poi giù verso Viù.
Nei primi km dobbiamo usare i freni per non prendere troppa velocità, considerando le pendenze. Non bisogna esagerare perchè la strada è stretta.
Da Usseglio a Viù però si deve pedalare.
Ci diamo il cambio e scendiamo veloci.
Da Viù a Lanzo, alternando la discesa ad alcuni tratti in salita (uno scherzo rispetto a quanto abbiamo fatto in mattinata).
Finiamo il giro in meno di 5 ore. Sono stanco ma non devastato.