venerdì 23 ottobre 2015

Corsa da Re (2015)

Torino, 23 ottobre 2015 - bici 2449 km, corsa 867 km, nuoto 66.5 km

Corsa da Re 2015: quest'anno si va così, senza un allenamento specifico. Questo è stato l'anno della sincope a Tuttadritta, della frattura della clavicola, poi è stato il
momento di riprendere la forma e del ritorno alla bici, per preparare la Granfondo.
A Venaria però si deve andare. E' diventato un rito, come il Natale.

Il giorno prima c'è la cerimonia della Gara del Principino. Marta è passata di categoria. Ha iniziato le elementari e quest'anno correrà da sola, senza tenermi per mano. E' tra i più piccoli e si comincia a fare sul serio. Sono scisso tra l'orgoglio di vederla crescere e il dolore di sapere che per correre non ha più bisogno di me.
Corre sorridendo e tutto sommato si piazza anche bene. Si è divertita, e questo è ciò che più conta.

Poi, mentre i bambini giocano si ritira il pacco gara e si mangiano gli agnolotti alla Mandria con gli amici. Fa freddo e temo per il giorno dopo. Non so come mi dovrò vestire. L'esperienza mi dice di tenermi leggero, il freddo di oggi mi dice invece di coprirmi.

Domenica mattina. Ho appuntamento sotto casa con i miei che correranno i 10 km. Mi passano a prendere i in macchina. E' bello condividere l'ansia da gara con loro. Alle 9.30 sono davanti alla "ritiro borse", dove ho un randezvous con gli amici. Li saluto in fretta perchè, come sempre, la gara si fa sentire nella pancia. Dopo 40 minuti di coda esco distrutto dalla toilette di un bar e mi fiondo a consegnare lo zaino. Non fa freddissimo e decido di correre in pantaloncini e maglietta.

Mi avvio verso la partenza. Incontro Matteo che frequenta i Ronchi e che quest'anno ha corso una quantità di gare impressionante. E' un campione e soprattutto una persona simpatica. Ci ritroviamo in un gruppetto misto Torino-Triathlon e Ronchiverdi, pronti al via. A correre i 21 siamo un migliaio, non tantissimi. A fianco partono i 10 km, una marea di persone.

Via.

Allo sparo l'agitazione scompare. Mi sento sereno, pronto a dare quello che ho sentendomi libero di andare secondo le mie possibilità. Mi metto a lato per non farmi "intruppare" e prendo presto il passo che manterrò per tutta la gara, tra o 4.30 e 4.40/minuto.

I km passano, uno dopo l'altro. Il cardio mi vibra al polso ogni 1000 metri. Ai cinque km mi dico di aver passato già un quarto della gara. Ai 7 arriva il ristoro, giusto un sorso d'acqua (più quella che mi verso addosso di quanto riesco a deglutire). Al decimo km bevo una bustina di gel. Tanti sali e scendi. Km dopo km gli altri runner diventano i personaggi di questa avventura. Babbo Natale è un sessantenne con la barba. Totri un cinquantenne con la bandana di Torino-Triathlon. C'è sempre l'immancabile Ciccione, quello che nonostante il peso non riesco a raggiungere. Il Ciccione c'è sempre, in tutte le gare. In bici, di corsa o durante un triathlon. Nonostante il peso riesce ad avere delle prestazioni come le mie. Se solo fosse magro sarebbe sicuramente un top runner.
In salita li riprendo, in discesa e pianura mi risuperano. Corriamo al fianco dell'uno e dell'altro. Diventano un punto di riferimento e tengo il passo dell'uno o dell'altro. Mi aiutano.

Al 16 km si esce dalla Mandria e comincia a vedersi l'arrivo. I km nella reggia, lungo le fontane sono i più duri. L'arrivo è lì, a pochi metri in linea d'aria, ma ancora a 3 km di strada.

Fuori dalla Reggia, nelle strada di Venaria, poi l'ultima tremenda rampa, 500 metri ed eccomi a tagliare il traguardo.

Scorgo mio padre al lato del traguardo. Lo raggiungo dopo il ristoro.

Ci ho messo 5 minuti in più dell'anno scorso, come del resto avevo previsto.

Saluto qualche volto noto.

Poi la coda al ritiro delle borse dei 21, pochi minuti di freddo e mi cambio completamente.

Al ritiro dei 10 km la situazione è meno buona. Ci sono centinaia di persone in coda. Molti in pantaloncini e maglietta, completamente sudati, aspettano da 40-45 minuti al freddo. Totale disorganizzazione. Che peccato, soprattutto considerando che per il resto la gara è stata organizzata bene.