Anno nuovo. Azzerati tutti i contakm.
Non ho ancora dei programmi precisi... sicuramente ripetere il medio di Candia, forse anche quello di Mergozzo, qualche mezza maratona e magari la maratona di Torino (se la programmeranno a novembre), una o due granfondo (la Fausto Coppi?).
Dopo settimane di nebbia e smog si è alzato il vento. Ieri il lungo Po era limpido e svelava le proprie sponde.
Ho corso 11 km circa, lungo il fiume, dal ponte di Sassi al ponte Isabella. Il giro dei 5 ponti.
Ponte di Sassi |
Lo vedo dalla finestra della cucina, tutti i giorni. E' quello da cui parto ed è quello che attraverso per ultimo.
Ai piedi di Superga, collega corso Belgio con Piazza Pasini. Tre arcate che pare in origine fossero bianche... ora grigiotopomorto da inquinamento.
Podisticamente parlando collega la ciclabile di Lungo Po Antonelli con Parco Michelotti.
Pare, sbirciando su Strava, che sia stato corso in 7 secondi... anche se ho molti dubbi che in realtà sia stato attraversato in bicicletta (c'è sempre qualcuno pronto a barare).
Dal Ponte mi sono tenuto sul lato della collina, lungo la ciclabile di Parco Michelotti, verso il centro di Torino.
Qui il fondo è morbido, la strada larga con qualche sali scendi.
A destra il Po, a sinistra Corso Casale. Prima il campo di pallone con l'eterna e perpetua partita di calcio multirazziale. Africani con maglie di squadre brasiliane, Italiani, Romeni si danno il cambio, e giocano perpetuamente. Non so se stiano segnando il punteggio, se anche questo stia tendendo all'infinito o se non tengano conto di chi vinca...Poi le bocciofile. Il triste rudere del motovelodromo che lentamente cade a pezzi. Fino al monumento a Fausto Coppi, con le braccia al cielo, davanti alla passerella.
Passerella Chiaves
Passerella Chiaves |
E' un ponte pedonale e ciclabile, costruito nel 2005, quando mi sposavo e trasferivo in Vanchiglietta (ora sono a Sassi). Punto di osservazione per nutrie, papere e ratti del Po, meta di bambini a spasso con i nonni, neomamme con passeggini, bikers in direzione collina e intreccio di runner.
Nei mesi invernali nelle ore più fredde è solitamente coperto di brina, trasformandosi in una pista di pattinaggio.
E' raro che la attraversi nelle mie corse perchè in genere allungo verso i ponti vicini. E' però un punto di riferimento e soprattutto al ritorno è il segno che l'arrivo (casa!) è vicino e che la "sofferenza" sta per finire.
Così, passata la passerella, mi sono lanciato verso il Ponte Regina. Ha accelerato il passo con l'intenzione di battere il mio personale del segmento (passerella Chives-Ponte Regina) lasciato su Strava. Con le gambe ancora fredde ho corso intorno ai 4 km/min. Vento contro e la sensazione di non andare avanti. Il cuore al massimo.
All'altezza dei camper dei punkabbestia ho svoltato a sinistra, sulla ciclabile sotto il ponte. Davanti al ristorante indiano, all'angolo con il ponte, stazionano ormai da anni camper decrepiti con giovani artisti di strada e i loro cani. Non danno fastidio a nessuno e sono lì, variopinti e intossicati dall'odore del curry, a parlare tra loro o esercitarsi nelle loro acrobazie ed esercizi da giocolieri.
Ponte Regina Margherita
Ponte Regina Margherita |
Il passaggio sotto il ponte dal lato opposto, quello rivolto verso il centro di Torino, è meno gradevole perchè termina con una gradinata infestata da ratti e utilizzata come toilette da cani e lavavetri.
Oltrepassato il ponte mi sono tenuto a sinistra, sul sentiero ciclabile posto tra l'ex zoo di Parco Michelotti e il fiume. Qui l'illuminazione è scarsa e ho dovuto accendere il faro da corsa notturna, acquistato da Decathlon (molto utile). Ho ripreso un ritmo più umano, intorno ai 4.30 min/km. E' il ritmo più veloce che riesco a sostenere senza stramazzare a terra o trovarmi il cuore tra le tonsille.
Il sentiero finisce con una leggera salita che riporta sulla ciclabile di Parco Michelotti. Si sale ancora di pochi metri e si arriva in Piazza Gran Madre, di fronte al ponte Vittorio.
Ponte Vittorio
Ponte Vittorio Emanuele I |
Costruito su 5 arcate senza possibilità di passare sotto a piedi al fine di evitare di attraversare l'incrocio.
Passa sull'ultimo tratto metropolitano del Po navigabile, che poi, più a valle è interrotto da una sorta di rapida artificiale, porta d'Ercole torinese dei canottieri.
Dal lato di Piazza Gran Madre (versante collinare) la ciclabile di Parco Michelotti, attraversato il passaggio pedonale del ponte, prosegue con una stretta pista ciclabile/pedonabile, a lato di Corso Moncalieri (prosecuzione di Corso Casale). Dall'altro lato il ponte divide in due tratti i Murazzi, luogo in cui da sempre convivono sportivi, pusher, reduci da nottate di sballo e mamme con passeggino; ad ogni categoria aspetta infatti una fascia oraria: mai passare di corsa in questo posto ad esempio di sabato o domenica prima delle 10. Mai, perchè in queste ore il luogo è infestato da zoombie, ovvero giovani sballoni ancora fatti e incattiviti dalla stanchezza. Con i loro 20 anni, paste e gradi alcolici non riescono a concepire che alle 9 di domenica qualcuno possa, sobrio e felice, correre come un bambino facendo uno slalom tra i cocci delle loro bottiglie di birra. Diventano così aggressivi e non è raro che insultino il 40enne di turno che con il doppio della loro età ha anche il doppio della loro energia e aspettativa di vita... del resto, a onor del vero, anche il 40enne di turno ha passato un tempo, probabilmente, la fase "zoombi" della propria vita.
Gran Madre, Cappuccini e Ponte Vittorio |
Poi cambiato il semaforo, ho premuto lo start sul cronometro e sono ripartito a 4.30, lungo il Po, sul lato collinare. La ciclabile è stretta tra Corso Moncalieri e i circoli dei canottieri. Prima l'Esperia, poi gli Amici del Fiume, poi il Caprera. Gli incroci con ciclisti, podisti e pedoni sono difficili e qualche volta ho dovuto rallentare o fare un pericoloso slalom tra i platani.
Una salita lieve ed eccomi al ponte successivo.
Ponte Umberto I
Ponte Umberto I - Torino |
Collega la ciclabile con il Parco del Valentino, che si trova sulla sponda opposta alla Collina.
Continuando su corso Fiume di arriva in Piazza Crimea, uno dei tanti luoghi chic, per ricchi, di Torino.
Dopo il ponte mi sono tenuto a destra, ho lasciato il Corso per tenermi a ridosso del Po, sulla ciclabile. In discesa prima poi nuovamente in leggera salita. Sono passato a lato del Circolo dei Canottieri Eridano e nuovamente sceso lungo la passeggiata a ridosso del Fiume. Un tratto a filo dell'acqua che quando il Po sale viene facilmente sommerso. Data la scarsa illuminazione ho nuovamente acceso il faro. All'altezza di Ponte Isabella ho girato a sinistra e sono risalito attraverso le scale.
Ponte Isabella
Ponte Isabella |
Prosegue Corso Dante e si porta perpendicolare su Corso Moncalieri.
Dedicato a Isabella, principessa di Baviera, e moglie di uno dei tanti Savoia.
Ho così abbandonato la ciclabile, deviato sul ponte e attraversato il fiume. Poi tutto l'itinerario sulla sponda opposta, ponte dopo ponte, al contrario.
Arrivo a casa con una media di 4.35, per un totale di quasi 11 km. Un buon allenamento.
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