meno di due giorni fa finivo l'Olimpico di Embrun. Ho male alle gambe. Oggi con Renato, Sabrina e Andrea, abbiamo in programma l'Izoard. Farei bene a starmene a riposare ma la tentazione è troppa. Sono qui, in montagna, a pochi chilometri... Di notte mi giro dolorante nel letto sperando che il dolore sparisca, invano.
E allora si va.
Si parte di mattina presto. Previsti 110 km da Embrun.
Subito cominciamo ad andare su è giù. Per il momento mi sento bene e il dolore ai quadricipiti sembra dimunuire.
Non ho voglia di prendere freddo e decido di partire con uno zaino. Sarà un po' da ciclista della domenica, ma non mi importa. Patirò abbastanza per i muscoli e non voglio patire anche per le temperature.
La giornata è spettacolare anche se nel pomeriggio sono previsti temporali.
Procediamo a velocità discreta (per la condizione delle mie gambe comunque mostruosa) fino a Guillestre. Qui comincia un falsopiano fino a un incrocio dove si deve scegliere tra colle dell'Agnello o Izoard.
Da questo punto si fa sul serio.. due o tre tornanti poi fino ad Arvieux dove mi fermo a fare acqua. Dopo un km sono solo perchè Renato è rimasto dietro mentre Sabrina e Andrea sono spariti in avanti dopo pochi minuti.
Comincia un tremendo rettilineo con pendenze maggiori dell'8%. Le gambe urlano. Salgo agli 8-9 km orari alternando tratti in sella ad altri in piedi.
Raggiungo finalmente i tornanti, dove la pendenza non cambia ma dove di tanto in tanto si può avere qualche momento di recupero. E' una questione soprattutto psicologica: il tornante permette di darsi un traguardo intermedio e di spezzare così la fatica.
Ogni km è scandito da un cartello indicante quanti km alla vetta e la pendenza media del prossimo km.
Arrivo finalmente alla Casse Deserte. Paesaggio lunare. Passo a lato del monumento dedicato a Coppi e Bobet. Scatto qualche foto con la gopro, senza fermarmi.
Gli ultlimi 2 km, come sempre, sembrano essere 20. Una pedalata poi un'altra ancora e la vetta sembra non arrivare mai.
In cima ritrovo gli amici che nel frattempo hanno sicuramente avuto abbastanza tempo da rinfocillarsi (primo, secondo, dolce, caffè e amaro..) e aspettiamo insieme Renato.
Ci raggiunge Ivan, partito da Embrun, ben un'ora dopo di noi. Con Sabrina decide di allungare e scendere verso Briancon.. beati loro, non ce la potrei fare.
Scendiamo invece dalla stessa strada dell'andata, verso Gap.
La discesa è favolosa. Nell'ultimo tratto raggiungo quasi gli 80 km/h, e, nonostante qui non ci siano curve, mi viene un po' d'ansia e tocco i freni.
Rientriamo così verso il campeggio. La strada è ancora lunga e non ne ho proprio più. Non riesco a tenere le ruote degli altri che mi devono aspettare. Raccogliamo un ciclista francesce che con Andrea collabora a tirare.
Faticosamente arriviamo al lago... in tempo per due bracciate.
E' la terza volta che salgo l'Izoard. La seconda da questo versante. Ho fatto fatica, tanta ma come sempre ne è valsa la pena.