Torino, 20 luglio 2017 - Nuoto 79 km, Bici 3500 km, Corsa 755 km
Le previsioni meteo però mi confortano: non sono previsti temporali in montagna.
Accendo il cellulare e apro i messaggi. Angelo scrive per annullare l'impresa. E' rimasto impressionato dallo scatenarsi degli elementi.
Bastano due o tre messaggi e lo convinco.
Alle 6 e 30 sono davanti al suo garage. Siamo puntualissimi e alle 7 e 40 ci troviamo in bici.
Una breve colazione nel centro di Susa e poi via, verso Meana e il Colle delle finestre..
Susa-Susa (Colle delle Finestre - Sestriere)
Sveglia alle 5 del mattino. Fa un caldo incredibile anche se fuori diluvia. Il rumore del ventilatore è coperto dal frastuono dei tuoni.Le previsioni meteo però mi confortano: non sono previsti temporali in montagna.
Accendo il cellulare e apro i messaggi. Angelo scrive per annullare l'impresa. E' rimasto impressionato dallo scatenarsi degli elementi.
Bastano due o tre messaggi e lo convinco.
Alle 6 e 30 sono davanti al suo garage. Siamo puntualissimi e alle 7 e 40 ci troviamo in bici.
Una breve colazione nel centro di Susa e poi via, verso Meana e il Colle delle finestre..
Strada costruita per scopi militari, caratterizzata da 8 km di sterrato, percorribili anche con la bici da corsa.
Dal 2005 entrata nelle fantasie malate dei ciclisti, dopo essere stata inclusa nel percorso del Giro di quell'anno.
Affrontiamo la salita da Meana di Susa. Con la bici da corsa non ci sono alternative. Dall'altro lato bisognerebbe affrontare lo sterrato in discesa con il rischio di disintegrare la bici o finire dritti in un o dei tanti tornanti.
Si sale per 11 km fino al Colletto di Meana, dove comincia il tratto sterrato. Sale in modo costante con una pendenza oscillante intorno al 9%. E' una salita relativamente costante, senza nè grosse impennate nè tratti dove riprendere fiato.
Murale per il Giro a Meana |
Nel paese ci fermiamo a fotografare il murale dedicato al Giro, passato tre volte da queste parti.
Dopo Meana passiamo dentro un bosco di castagni. Affrontiamo innumerevoli tornanti che ci danno un minimo di supporto psicologico contro la pendenza che non molla mai, rimanendo costante tra il 9 e il 10%.
Ci dobbiamo fermare due volte a scavalcare alberi abbattuti sulla strada dal temporale. Ci rallentano un po' ma ci chiudono il traffico alle spalle. Riusciremo così a percorrere la maggior parte della salita senza essere superati da macchine e motociclisti. Saliamo tranquilli, chiaccherando. E' una salita "pedalabile".
Ci dobbiamo fermare due volte a scavalcare alberi abbattuti sulla strada dal temporale. Ci rallentano un po' ma ci chiudono il traffico alle spalle. Riusciremo così a percorrere la maggior parte della salita senza essere superati da macchine e motociclisti. Saliamo tranquilli, chiaccherando. E' una salita "pedalabile".
Finita la sequenza dei tornanti, la strada continua a salire al coperto del bosco e dopo un paio di rettilinei si arriva al Colletto di Meana, a quota 1452, dove inizia lo sterrato.
Qui incrociamo un ciclista. Ha una bici da 13 mila euro, tremila in più della macchina che sto per acquistare.
Ripartiamo così chiaccherando di telai, ciclisti e gioiellieri.
Abbiamo finora percorso 11 km di salita e circa 1000 metri di dislivello.
Ora comincia la parte più dura.
Il fondo è discreto, migliore di molte strade mal asfaltate. Le ruote strette della bici da corsa di tanto in tanto fanno fatica e devono evitare sassi, radici, dossi e avvallamenti. La scelta della traiettoria ci distrae un po' dalla fatica delle gambe.
Qui incrociamo un ciclista. Ha una bici da 13 mila euro, tremila in più della macchina che sto per acquistare.
Ripartiamo così chiaccherando di telai, ciclisti e gioiellieri.
Abbiamo finora percorso 11 km di salita e circa 1000 metri di dislivello.
Ora comincia la parte più dura.
Il fondo è discreto, migliore di molte strade mal asfaltate. Le ruote strette della bici da corsa di tanto in tanto fanno fatica e devono evitare sassi, radici, dossi e avvallamenti. La scelta della traiettoria ci distrae un po' dalla fatica delle gambe.
Intanto, intorno a noi, il paesaggio è cambiato. La valle si è aperta su distese di prati, con il disegno tortuoso delle svolte della strada.
In alto comincia a vedersi il Forte delle Finestre, costruito verso la fine di XIX secolo, a custodire il valico.
In cima un folla di motociclisti e ciclisti, la maggior parte in mtb, in arrivo dall'Assietta. Tutti attorno alla lapide dedicata a Danilo Di Luca, il primo a passare sul Colle, durante il giro del 2005. Stona un po', considerata la sua squalifica per doping.
Dopo qualche minuti aspetto Angelo.
Prima di lui passano due ciclisti che incroceremo fino a Sestriere. Li vedremo spesso fermi a lato della strada, per problemi meccanici (da Strava scoprirò poi che uno dei due aveva un copertone squarciato.... regalo dello sterrato delle Finestre).
Ora giù, verso la Val Chisone.
Strada asfaltata ma stretta e piuttosto trafficata. Comunque una bella discesa. Planiamo a valle.
Risaliamo la Val Chisone in direzione Sestriere.
La salita fino ai 2000 metri del Colle è pedalabile, e senza grosse difficoltà arriviamo in cima.
La discesa fino a Cesana Torinese è facile e molto veloce. La strada è larga e si possono raggiungere delle discrete velocità.
Da Cesana ci portiamo verso Ulzio. Per un po' stiamo in scia di un ciclista con una bici da crono, ma va troppo e dopo qualche km lo lasciamo andare.
Fino a Susa si susseguono una serie di sali scendi che le nostre gambe cominciano a patire.
Bel giro, duro ma non impossibile.
Chiudiamo con 95 km circa e un dislivello di quasi 2400 metri.
Colle delle Finestre |
Dopo qualche minuti aspetto Angelo.
Prima di lui passano due ciclisti che incroceremo fino a Sestriere. Li vedremo spesso fermi a lato della strada, per problemi meccanici (da Strava scoprirò poi che uno dei due aveva un copertone squarciato.... regalo dello sterrato delle Finestre).
Ora giù, verso la Val Chisone.
Strada asfaltata ma stretta e piuttosto trafficata. Comunque una bella discesa. Planiamo a valle.
Risaliamo la Val Chisone in direzione Sestriere.
La salita fino ai 2000 metri del Colle è pedalabile, e senza grosse difficoltà arriviamo in cima.
La discesa fino a Cesana Torinese è facile e molto veloce. La strada è larga e si possono raggiungere delle discrete velocità.
Da Cesana ci portiamo verso Ulzio. Per un po' stiamo in scia di un ciclista con una bici da crono, ma va troppo e dopo qualche km lo lasciamo andare.
Fino a Susa si susseguono una serie di sali scendi che le nostre gambe cominciano a patire.
Bel giro, duro ma non impossibile.
Chiudiamo con 95 km circa e un dislivello di quasi 2400 metri.