Chivasso, 20 febbraio 2014 - bici 164, corsa 117.2, nuoto 20.65 km
Tanto nuoto ma niente corsa. Martedì ho programmato una RMN del ginocchio... tanto per capire se posso caricare e ricominciare a correre.
Putroppo, almeno finchè non cambierò sede di lavoro, non sarò un ciclista urbano. Niente abbigliamento cittadino, borse laterali, bici pieghevole o da passeggio.
Lavoro a 23 km da Torino e sono tutti km di pre-collina e statale. La bicicletta da corsa è d'obbligo, a meno di metterci 2 ore.
Ogni tanto però ci provo e mi maschero da ciclopendolare.
Sveglia alle 5.45 (buio e silenzio assoluto), fuori e dentro casa. Saluto Francesca che nel dormiveglia non capisce perchè mi sia svegliato così presto e cosa stia facendo in piena notte, vestito da ciclista.
Alle 6.30 sono in garage, in tenuta polare. Attacco le luci al led intermittenti (anteriore e posteriore) e comincio a pedalare.
Fa un freddo cane. Guardo il Polar (questa mattina un nome molto appropriato): 2 gradi che scenderanno a zero lungo la piana di S. Raffaele.
Fino a S. Mauro buio e poi le prime luci dell'alba. Sopra le stelle e una bella luna piena.
Nei primi chilometri è guerra. Vera trincea. La rabbia automobilistica è in crescita. Ancora non c'è traffico ma sono già tutti incazzati. Intolleranza totale. Non mi concedono una striscia di strada di un metro, a destra. Non sopportano di dover deviare di pochi centimetri le traiettorie delle loro Punto.
Suonano il claxon. La prima suonata la tollero ma alla seconda scatta il dito medio...
Dopo Sassi le auto si diradano e il traffico si concentra nell'altra corsia, in direzione della città.
Lungo la strada incrocio due o tre ciclisti, vestiti come palombari, ammiccanti con i loro led.
Pedalo e spero che con l'alba arrivi qualche raggio di sole e un minimo di tepore. Macchè, con l'alba arriva la nebbia. La visibilità è buona (quando gli occhiali non si appannano, ovviamente) ma la temperatura è scesa ulteriormente.
Ho scelto i guanti da mezza-stagione e ho freddo alle mani. Muovo le dita per mantenere la circolazione ma non basta.
Dopo 45 minuti e circa 30 km/h di media sono in Ospedale, ibernato.
Mi sgelo sotto la doccia e comincio a lavorare.
E' stata dura ma ora guardo fuori, c'è un bel sole e al ritorino, questo pomeriggio, sarà un altro pedalare.
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