Oggi bici, finalmente.
Freddo, un pallido sole e nuvole, persino qualche goccia di pioggia. Insieme al Capitano e a un suo amico, Gianni. Intorno a Chivasso, un itinerario (Libero 13.02.2014 14.11) di cui avevo qualche reminiscenza da vecchie cicloturistiche.
Una cinquantina di km a 27 km orari di media. Non male, per essere una delle prime uscite della stagione.
Il ginocchio ha retto bene ma sento di non poter ancora riprendere a correre.
Si chiaccherava di ciclismo, amici ciclisti e grandi salite. E' bastato citare il Santuario di Oropa per rallentare un po' il flusso dell'entusiasmo e permettere l'arrivo di un'ombra di tristezza. Oropa, una delle salite del Pirata, e domani è San Valentino,10 anni dalla morte del Pirata.
L'ho visto correre e devo a lui l'acquisto della prima bici da corsa, una bianchi con i colori della Mercatone Uno.
E' chi mi ha contagiato e fatto ammalare di questa malattia fatta di strada, ruote e pedali.
Così me ne frego di sembrare retorico e non mi importa di essere banale: era il 14 febbraio del 2004, non era uno dei periodi migliori della mia vita e la morte di Marco Pantani ha segnato in modo indelebile quel periodo.
Che peccato, davvero.
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