domenica 1 giugno 2014

Cronaca: un buddista e un sonnambulo salgono al Colle Braida

Torino, 1 giugno 2014 - bici 1143.5, corsa 456.34, nuoto 60 km

Il medio di Candia è sempre più vicino. Manca una settimana e non riesco a capire quale sia il mio stato di forma. Mi sono allenato al massimo di quanto vita, lavoro e famiglia mi permettano, ma non so se questo sarà sufficiente a portare a termine la gara. Mi sento carente soprattutto in bicicletta perchè allenarsi in bici richiede molto tempo e non ne ho avuto molto. La corsa va bene e il nuoto è un'incognita.

Una settimana complicata e faticosa. Lunedì mi sento uno straccio, dopo due giorni di divertimento a Gardaland con Francesca, Marta, amici e relativi figli. Era tempo che non mi sentivo così fiacco, nemmeno il giorno dopo la maratona.
Martedì vado al lavoro, mi fiondo a casa per un microgiro con la bici (un'ora di colline), un abbraccio alla famiglia, un'ora di sonno e di nuovo in ospedale, a fare la notte.

Notte tranquilla. In pronto c'è un afflusso moderato. Alle 22.30 mi arriva un messaggio di Angelo. Mi propone giovedì di fare Colle Braida in bicicletta. Gli rispondo di sì, in un attimo di follia dal momento che anche mercoledì farò la notte. Giovedì mi salterà il sonno.

Mercoledì mattina smonto dal Pronto e mi fiondo a casa a dormire 4 ore. Alle 14.30 mi sveglia Francesca e andiamo a prendere Marta all'asilo. Si va tutti in piscina dove Marta ha lezione e io mi somministro i soliti 2000 metri di nuoto con ripetute. Poi a casa, mezza puntata di Grey's Anatomy, e di nuovo al lavoro.
Incrocio le dita perchè la notte vada bene. Domani si va in bici e devo cercare di riposare almeno un'ora. Alle 3.00 è tutto tranquillo e provo a coricarmi. Dopo 15 minuti bussano alla porta "Dottore, vieni subito". Un paziente ha deciso di lanciarsi dalla barella. Visita, richiesta delle TC, risveglio della radiologa, denuncia di caduta: il paziente sta bene (o meglio, sta come stava prima di cadere) e io non ho dormito.

Giovedì mattina. Ovviamento ho sonno ma ho voglia di andare in bici e mi sento in forma.
A casa mi vesto con la velocità di un trasformista e alle 9.40, come d'accordi, sono sotto casa di Angelo.
Decidiamo di arrivare a Rivoli con la macchina perchè non abbiamo voglia di attraversare tutta Torino in bici, in mezzo al traffico feroce del mattino.

A Rivoli si parte, in direzione Avigliana. A Ferriera abbandoniamo lo stradone e giriamo per Buttigliera Alta. Sono vigile, cosciente e relativamente orientato. Un bel tratto di pavè e poi in discesa verso Avigliana.

Sfrecciamo accanto al lago grande. Bello.

Attacchiamo la salita assieme a un ciclista. Un settantenne che attacca bottone e che sale più di noi fermandosi ogni volta che il cardio gli indica i 155 bpm. Poi su, verso la Sacra di San Michele.
E' una bella salita, di una decina di chilometri. Regolare e senza pendenze esagerate.
Non forzo ma salgo bene, in modo regolare, con velocità costante compresa tra i 10 e 12 km/orari. Non salgo con il cuore. Faccio qualche foto con la gopro che ho attaccato al manubrio.
Angelo perde qualche metro e di tanto in tanto mi fermo ad aspettarlo.
Alla Sacra ci regaliamo una pausa coca-cola.


Ancora due km fino al colle. Angelo arriva affranto perchè battuto in salita da una donna. Una toscana che racconta di avere tre figli (l'ultimo di un anno).
Sdrammatizza come sempre "sono demoralizzato: mi sono fatto battere da una donna e da un sonnambulo".

Poi la discesa verso Giaveno. Bella, veloce e non facilissima. La strada è larga e pendente. Si prendono delle discrete velocità. Bisogna stare attenti perchè i tornanti non sono ben segnalati e si capisce solo alla staccata che non si tratta di una curva.

Da Giaveno torniamo alla macchina attraversando un percorso collinare (Reano - Villarbasse - Rivoli).

Chiudiamo con una sessantina di chilometri e circa 1000 metri di dislivello.

Soprattutto chiudo avendo rubato una notte di divertimento al sonno. Sento addosso una stanchezza sana, e non quella marcia che avverto dopo aver vegliato per lavorare.





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