Continuo sulla strada della Maratona. Un lungo alla settimana (da 25-30 km) e altre due o tre uscite con ripetute o comunque spunti veloci. Marta, mia figlia, ha ripreso il corso di nuoto e ne approfitto per accompagnarla in piscina e fare qualche vasca. Poca bici...
Oggi, leggendo un articolo di medicina sportiva (Anafilassi nello Sport, Medicina Sportiva Vol.59, n1), ho scoperto che di sport si può anche morire. Non mi riferisco a coccoloni di origine cardiovascolare, disidratazione o a traumi.
Si può morire di sport per una crisi allergica, incredibile.
Esiste una patologia detta anafilassi da esercizio fisico (EIAn). Si tratta di una sindrome reattiva sistemica scatenata da qualsiasi attività sportiva, raramente prevedibile, e sopratutto pericolosa per la vita.
La sintomatologia esordisce con prurito, senso di calore ed eritema diffuso. Può poi progredire con orticaria e angioedema, coinvolgendo infine, nelle forme più aggressive, le vie aeree superiori e inferiori provocando disfonia, stridore laringeo, tosse e broncospasmo, l'apparato gastroenterico (nausea, vomito, addominalgia) e l'apparato cardiovascolare (fino allo shock).
Si conoscono due forme:
- forma post-prandiale: dopo uno sforzo fisico eseguito entro 6 ore da un pasto. In questa forma gli alimenti rappresentano il fattore scatenante. Può essere successiva all'assunzione di un alimento specifico o di qualsiasi alimento. Mele, pesche, uva, noci, nocciole, sedano, pomodori e finocchi sono gli alimenti che più di altri sembrano essere predisponenti. Il meccanismo patogenetico è sconosciuto: probabilmente l'attivazione dei mastociti e il conseguente rilascio di mediatori viene indotta da alimenti contenenti sostanze istamino-liberatrici, il cui assorbimento viene accelerato durante la successiva attività fisica
- forma non dipendente da alimenti: insorge dopo 10-20 minuti da un'intensa attività fisica. La causa non è nota. Sono forse implicate iperemia e ipertermia conseguenti uno sforzo intenso
La diagnosi, ovvero l'individuazione dei soggetti a rischio, si fa con dei test da sforzo, in ambiente protetto.
Non rappresenta una controindicazione allo sport pur che si adottino alcuni accorgimenti preventivi: evitare l'assunzione di alimenti per i quali ci sia il sospetto di un'allergia (nelle 4 ore precedenti), evitare l'assunzione di FANS (anti-infiammatori) e alcolici prima dello sforzo fisico, sospendere l'attività in caso di insorgenza di prurito, portarsi dietro una confezione di adrenalina. E' poi possibile premedicarsi con una dose di antistaminico assunta 30 minuti prima dell'attività.
Morale... non c'è scampo. Si possono tirare le cuoia per una tegola caduta in strada, per uno scivolone nella vasca da bagno, per un terribile incidente automobilistico, un infarto sul divano o per uno shock anafilattico mentre si corre, anche piano, al Valentino.
Detto ciò mi faccio una risata e dopo tanti km, credo di avere la certezza di non essere allergico allo sport.
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