martedì 28 gennaio 2014

Equipaggiamento: fondamentale un buddista

28 gennaio 2014 - bici 147.79, corsa 77.3, nuoto 10.1 km

L'equipaggiamento è importante.

Ci sono elementi fondamentali e altri accessori. Alcuni utili materialmente, altri indispensabili dal punto di vista psicologico.

Nei fondamentali rientra senz'altro l'abbigliamento, d'estate e ancora di più d'inverno.

La qualità dei pantaloni è importante soprattutto nel ciclismo, dal momento che un buon fondello evita dolori e altre atrocità a livello del "soprasella", ma anche nella corsa dove un paio di pantaloncini tendenti a risalire verso i vostri pertugi o stritolare i gioielli distrae dalla prestazione e fa passare la voglia di proseguire.

Il costume ha la sua rilevanza nel nuoto. Per ora ho la competenza per dire che è necessario metterlo in piscina o al mare (a meno che abbiate una piscina privata o nuotiate in una spiaggia di nudisti).

Importantissimo d'inverno è l'intimo. Una buona maglietta fa la differenza. Ci sono capi che vi lasciano solo umidi (asciutti è un'utopia) e altri che, alla prima pedalata o dopo pochi metri di corsa, vi lasciano da strizzare e pronti a essere sferzati dal gelo.

Poi ci sono particolari che ognuno scopre con l'esperienza e che per ognuno hanno un'importanza differente.
Per quanto mi riguarda, per esempio, non posso fare a meno di un berretto o una bandana, per evitare che il sudore mi coli negli occhi accecandomi, magari mentre scendo ai 60 km/ora da Superga... non è bello.

Le scarpe sono alla base della corsa. Non si possono comprare a caso. Bisogna infatti andare dallo scarpologo e scegliere il paio più adatto (pronatore, neutro eccetera), al fine di evitare la distruzione completa di tutte le articolazioni degli arti inferiori.

E' inutile poi avere una scarpa comoda e ultra-tecnologica se poi si indossano dei calzini da tortura.

Ogni capo d'abbigliamento avrebbe bisogno di un capitolo tutto suo e se continuerò a scrivere in questo folle diario, magari a questo dedicherò qualche pagina.

Poi ci sono gli elementi accessori:

L'elettronica. Ci si può trasformare in veri e propri cyborg. Cardiofrequenzimetro, contaKm, Gopro o analoghe, lampade frontali, GPS. Si può viaggiare lampeggianti di led in stile slitta di Babbo Natale o bippando ansiosamente come un letto di rianimazione.
Tutta roba inutile? Be', dipende dai punti di vista. Forse è solo un'inutile zavorra che alla fine rallenta solo la velocità, ma sicuramente si tratta di dispositivi che aiutano a distrarsi, ad annoiarsi meno negli allenamenti e monitorare con più attenzione il proprio stato fisico. E poi, anche fossero inutili, come scrive Giovanni Storti ("Corro perchè mia mamma mi picchia") è proprio l'inutilità a distinguere l'uomo dagli altri animali.

Oggi però voglio scrivere di quanto sia importante avere un compagno di viaggio buddista.

Nel tempo sono diventato sempre più materialista. Considerata la professione, per salvarmi, non potevo che diventare bigotto o tendente al cinismo. Così cinico e materialista ho costruito le mie difese contro la sofferenza altrui.

L'unico momento spirituale è per me quello dello sport. Attimi di raccoglimento, con qualcosa di metafisico.
Sarà l'effetto degli oppiodi endogeni o la grandezza della strada, delle montagne o del mare, ma di fatto in questi momenti vivo la mia meditazione, una sorta di ascesi (paragonabile al volo di una gallina, s'intende), e identificazione nell'universo. Altrochè acidi!

Bene, in tutto ciò la compagnia di un runner o ciclista buddista dà un suo contributo.

L'Angelo-Buddista porta con sè una positività che rasenta l'incoscienza. Davanti a una salita impossibile, al cartello che dice che Torino è ancora a 50 km, a unadiscesa impossibile in MTB in mezzo al fango, l'Angelo-Buddista esclama "CHE FORTUNA!" o ride follemente. Non si scoraggia e ti aiuta a procedere.

L'Angelo-Buddista è un grande atleta nel fisico e nella mente. Mentre con la lingua esausto strisci per terra, quando stai raschiando il fondo delle tue forze ti stupirà, uscendosene con una frase cosmica, citando il Buddha o qualcosa che lui solo conosce. Così lo ascolti, ti senti parte dell'Universo e in fondo al barile trovi ancora una briciola di forza per finire la salita.

Ancora non so però se l'Angelo-Buddista sia così perchè buddista o perchè pazzo (un po')...

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