30 gennaio 2013 - bici 147.79, corsa 91.5, nuoto 10.1 km
Ogni sportivo sceglie il suo stile. Per strada si può vedere di tutto: dal ciclista cibernetico che viaggia su una bicicletta da 100 euro e indossa 1000 euro di abbigliamento supertecnologico, al runner che si trascina ingoldonato in una tuta a traspirazione zero. Di tutto e ancora di più.
In parte è una questione economica, dal momento che non tutti hanno il coraggio di ipotecare la casa per comprare una maglietta intima di ultima generazione, in altra parte tuttavia si tratta di una scelta precisa e ben meditata. Lo sport rappresenta una parentesi nelle nostre vite e ognuno sceglie di indossare la maschera che più gli si addice. E' appunto una parentesi, che quando chiusa, lascia tornare alla vita di tutti i giorni, e che permette di trasformarsi impunemente nel proprio supereroe preferito, in modo però reversibile, senza mettere in gioco la propria reputazione.
Il tecnologico
L'atleta tecnologico indossa un abbigliamento tecnico sempre di ultima generazione. Tutta roba testata nello spazio, dalla NASA. Tessuti in grado di assorbire e far evaporare il mar mediterraneo. In grado di mantenere, disperdere o addirittura generare qualsiasi tipo di calore.
Spende un patrimonio e non è mai soddisfatto perchè ogni giorno viene messo sul mercato un capo nuovo, un tessuto rivoluzionario o qualcosa che rende immediatamente obsoleto ciò che era eccezionale il giorno precedente.
Ha con sè dispositivi elettronici sempre più piccoli, leggeri e ricchi di funzioni. Vi sa dire altimetria, temperatura, tasso di umidità, ascesa, discesa, battito cardiaco, variabilità intervallo RR, velocità media massima minima, però non chiedetegli l'ora perchè prima che trovi l'orologio deve sfogliare tutte le altre funzioni.
Per uscire di casa di mette non meno di due ore, e se scopre di avere il cardio scarico o l'intimo nuovo in lavatrice, non esce proprio e dà di testa.
Il vintage
Ha un armadio di vestiti anteguerra. Porta calzini di spugna anni 80, maglie da cicista da Eroica, il cappellino
con la visiera come Coppi. Non sa cosa sia il contaKm. Ha una bici rigorosamente d'acciao, vecchi tubolari e incostrazioni di mastice nei guanti di cuoio. Quando corre porta con sè un vecchio maglione di lana. Non spende molto e adora girare per i mercatini delle pulci.
Non è noto per le grandi prestazioni perchè sebbene possa avere anche grandi potenzialità è assai bloccato dal suo abbigliamento. D'inverno non esce perchè potrebbe costargli un ricovero per polmonite, se poi piove torna subito a casa, bagnato come un pulcino e con l'odore di un cane bagnato.
La coguara fucsia
Capita che tu stia correndo al Valentino, cercando di chiudere un "lungo", in preparazione della Maratona. Sei alla fine e hai passato il muro dei 30. Totalmente disidratato e in ipoglicemia, non capisci più nulla. Hai sete ma non hai la forza di deviare quei 3 metri e mezzo necessari per arrivare al "Touret" (la fontanella di Torino). Sei lì, praticamente in agonia quando ti appare lei: la Coguara Fucsia. Perfetta nei colori: pantaloni fucsia, maglia attillata fucsia, fascia nei capelli e scarpe... fucsia. Ti stropicci gli occhi pensando a una allucinazione, invano: continua a essere lì. 55-60 anni, non una goccia di sudore, non un capello fuori posto. Corricchia ammiccante, si guarda attorno. Fa parte della tribù delle Coguare sportive, o meglio della coguare a caccia di sportivi. Ha parcheggiato il SUV in sosta vietata, al Castello del Valentino, o è uscita da uno dei Club sparsi lungo il Po.
E' a caccia, e anche la caccia, in fondo è uno sport. Pertanto è una sportiva (sillogismo).
Ti guarda ma si gira da un'altra parte perchè è a caccia, vero, ma di maschi di razza umana e tu, dal trentesimo km in poi, hai perso ogni fattezza umana.
L'alternuso
Si rifiuta di indossare vestiti tecnici, oppure li indossa ma nascosti sotto ai più improbabili indumenti. Generalmente preferisce la mountain bike e di solito preferisce la discesa. A onor del vero in salita non se ne è mai visto nessuno e ci si chiede come faccia a risalire, mistero.
Ha fatto un cross-over delle divise dei movimenti giovanili dello scorso secolo: qualcosa degli hippies, nei capelli qualche nota punk, le camicione del grange, un cappellino con visiera da repper e qualche medaglione.
Fuma sigarette di erba spinellina e scende leggero gli impervi sentieri della Collina. Attraversa le paludi della Panoramica in trip e qualche volta arriva giù, fino al Po, se sopravvive.
Il paladino
Mountain bike biammortizzata da downhill (una moto a cui hanno scordato di inserire il motore). Casco integrale, maschera da sci, protezioni integrali (una sorta di armatura in kevlar). Pesa non meno di due quintali (peso della persona + bici + armatura). Sopra il tutto una maglia da moto cross.
In genere si tratta di ciclisti sovrappeso senza più la forza di procedere in salita e in piano.
Viaggia in tribù e ha sempre con sè un autista con furgone. Il suo ski-lift personale che lo raccoglie in fondo al sentiero e lo riporta in cima.
Punto di ritrovo la chiesetta al colle della Maddalena.
Il soldato
Fa parte di una società podistica o ciclistica e indossa solo la divisa sociale.
Si è così abituati a vederlo girare vestito in questo modo che risulta quasi impossibile riconoscerlo quando è in borghese. Non ama spiccare e si confonde tra i compagni di squadra. E' orgoglioso di appartenere alla propria squadra, sponsorizzata magari da una nota macelleria di zona o da un Bar di criminali. Non gira mai da solo, piuttosto non si allena. Sempre con i compagni, sempre in gruppo, a tirare e farsi tirare.
Ha un armadio di divise, tutte uguali.
Il nudista
Ha nell'armadio una divisa sola: quella estiva. Pantalocini e maglietta (ovviamente smanicata). Estate, mezza stagione, inverno, sole, pioggia o neve: sempre nudo.
Si è nudisti per scelta o necessità. Si tratta di atleti indigenti, masochisti o di ipertiroidei. Non hanno freddo mai. Sono costretti alla velocità e non si possono fermare. Possono infatti mantenere una temperatura di sopravvivenza solo alle massime frequenze cardiache e si possono permettere di passeggiare solo nei mesi estivi. Vanno incontro a due destini differenti: la broncopolmonite o una carriera da professionisti.
Alcuni di loro cambiano poi look dopo la tiroidectomia.
Il fluo
Non gli interessa la prestazione, la velocità. Non gli importa di essere in forma, di aumentare la resistenza, dimagrire o mettere su massa muscolare. Ha un interesse solo: la visibilità.
Vive nel terrore di essere investito e si mette addosso solo roba fluorescente. Lo si può avvistare da chilometri di distanza: giallo fluorescente, lampeggiante con lampade a led.
E' tanto luminoso che spesso viene investito da automobilisti abbagliati.
Ecco alcuni degli stili che si possono vedere per strada. Ora devo decidere a quale gruppo appartenere... non so, certo non a quello delle Coguare.
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